Victor Mecyssne Anthony 1952 – 2018

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Febbraio 1999, una country dance hall del nord est. La sala è ampia, il palco sopraelevato, la pista da ballo sembra un campo da calcio. Lui mi guarda e sorride enigmatico. “Sei sicuro che sia questo il posto?”. Gli indico il poster accanto alla biglietteria: Da Nashville, Tennessee, the Victor Mecyssne country band. “Non c’è dubbio, sei proprio tu. Basta solo che ti metti in testa uno Stetson bianco. Ce l’avrai uno straccio di Stetson no?”. “Mauro, io odio gli Stetson”. Due ore dopo la sala è stipata di Stetson, tutti rivolti al palco, centinaia di Italian cowboys e cowgirls pronti a scatenarsi nella line dance. Victor li guarda, si volge verso Rick e Charlie, la sezione ritmica, e si lancia nel più rilassato country swing che nessuno, ovviamente, sa come ballare. Dura quattro lunghissimi minuti e al termine i country dancers sono ancora lì a fissare il palco, immobili. Victor li guarda con il suo sorriso più sornione. “Ok, let’s dance now. This is the real thing folks, country music from Nashville!”. La festa ha inizio, ma la musica è la stessa, la sua.

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Victor Mecyssne, che nel frattempo si era sposato, aveva lasciato Nashville per Gabriola, un’isoletta nella British Columbia diventando cittadino canadese e prendendo il cognome della moglie, Anthony (per vedere che effetto facesse vivere con un cognome che tutti sapevano leggere e pronunciare), è morto il 17 dicembre del 2018. Un decorso fulminante di una malattia scoperta solo pochi mesi prima, irrimediabilmente in ritardo.

Tre album tra il 1995 e il 2000 due dei quali, Hush Money e Personal Mercury, lo portarono in tour qui in Italia, e un quarto nel 2015, sono il piccolo superbo lascito di un artista colto e ironico, una voce fuori dal coro di Nashvegas, ciondolante crooner sudista con un po’ di jazz nelle dita, quanto bastava ad illanguidire una scrittura dalle profonde radici blues e country. Più o meno il sentiero che Walter Hyatt aveva dovuto abbandonare proprio quando Victor stava debuttando, vittima di un incidente aereo nelle Everglades.

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E con la musica una ricca raccolta di fotografie, ancora disponibili sul suo profilo Instagram, perché Victor Mecyssne poi Anthony (che all’anagrafe era comunque George, tanto per semplificare la vita degli altri) era un artista curioso e multimediale, un autore e cantante, un attore, un fotografo. 

Un fotografo, va da sé, dall’estetica in bianco e nero, alla ricerca dell’armonia tra le cose che appare solo a chi sa vederle per ciò che sono. Meraviglie. 

 

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